Tutto il mondo cambia sempre più frettolosamente, il mondo della tecnologia quello della sanità, quello dell’auto, tutto si aggiorna e di conseguenza si aggiorna anche quello della finanza. Tutto cambia, tranne che l’uomo. L’uomo inteso come moltitudine reagisce sempre allo stesso modo, non cambiano le reazioni alle sollecitazioni che sono sempre le stesse. Paura, euforia, depressione, sono tutti sentimenti presenti nei nostri sistemi operativi.
Principalmente ci sono 3 sistemi operativi nella nostra testa, il Talamo, la Corteccia e l’Amigdala.
Il Talamo è ciò che processa le informazioni che viviamo attraverso i nostri sensi, quello che decide se inviare un’informazione alla nostra corteccia oppure all’amigdala.
La corteccia riceve l’informazione dal talamo, quando questa non è un pericolo per noi, mentre invece quando c’è necessità di chiamare i nostri sensi in nostro soccorso, il talamo comunica l’informazione direttamente all’amigdala.
Saper destreggiare le informazioni, ci aiuta a non cadere in errore facendo prevalere il nostro cervello rettiliano.
Ho visto di recente il film Greystoke, la leggenda di Tarzan, in una scena degli uomini si trovavano circondati dai gorilla, erano in evidente pericolo di vita, tutti provano a scappare ma Tarzan li ferma e gli insegna come reagire. Lui aveva vissuto insieme a loro li conosceva bene e sapeva come era giusto comportarsi. Il talamo in questo caso come si comporta? La forte paura fa inviare all’amigdala il segnale, SCAPPA, ma non sarebbe stato il giusto segnale perché se gli uomini fossero scappati i gorilla li avrebbero uccisi, la giusta risposta invece la dà la corteccia che pesca dall’esperienza, da ciò che Tarzan ha imparato sui gorilla ed invece di processare il segnale, SCAPPA, processa il segnale RESTA FERMO ED INCHINATI, quello è il giusto comportamento, il risultato è che invece di essere morti sono tutti sani e salvi.
Nel mio mondo ci si allena continuamente a questo genere di comportamento, si cerca di imparare dall’esperienza di chi ci ha preceduto per poter inviare il giusto impulso alla corteccia invece che all’amigdala, è per questo che ultimamente chi prende il nobel per l’economia non sono matematici, ma psicologi esperti in finanza comportamentale.
Non possiamo cambiare il mercato, l’unica cosa che abbiamo il potere di cambiare siamo noi stessi.
Il passato ci insegna che è possibile non ripetere lo stesso comportamento in situazioni di crisi, ma questo passato va conosciuto, va studiato. Riempirsi di numeri non serve a molto per uno che non è un professionista della finanza, ciò che serve è allenarsi a traferire le informazioni dall’amigdala alla corteccia, per quando ci troveremo circondati dal pericolo, per quando sarà il momento di restare investiti anziché scappare, per dimostrare a chi vuole spaventarci che non abbiamo nulla da temere.
Un semplice esercizio che ho imparato quando mi trovo in situazioni di forte difficoltà e sento che sto perdendo il controllo è questo, mi faccio tre domande:
Cosa provo? Cioè quanto sono consapevole delle mie emozioni e dei miei schemi emotivi ricorrenti?
Quali alternative ho? Sto utilizzando sia le informazioni emotive che quelle razionali nel prendere la decisione che sto per prendere?
Cosa è importante fare? Cosa ha senso fare tenuto conto del contesto in cui mi trovo?
A mano a mano che mi faccio queste tre domande la possibilità che l’informazione venga processata dall’amigdala cala drasticamente fino ad annullarsi.
Questo mi aiuta ad attivare la parte razionale e creativa per uscire dalla sabbie mobili nelle quali sono finito, e pensare più da umano che da scimmia.
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