Senza di lui, Walt Disney non avrebbe mai prodotto nessun cartone animato, nessuno conoscerebbe il talento di Charlie Chaplin ed anche il Golden Gate Bridge, il ponte sospeso che collega l’Oceano Pacifico con la Baia di San Francisco, non sarebbe mai stato costruito.
Basterebbe questo a far passare un uomo alla storia. Eppure il suo nome è sconosciuto alla maggior parte delle persone.
Oggi parlo di Amadeo Giannini.
Giannini nacque a San Jose in California nel 1870, ma i suoi genitori erano italiani, venivano dalla Liguria. La sua infanzia fu segnata da una terribile disgrazia suo padre fu ucciso sotto i suoi occhi, perché non riuscì a restituire un debito dell’ammontare di un solo dollaro, a favore del proprio aguzzino.
Amadeo giurò a se stesso che avrebbe contribuito ad aiutare quante più persone possibile a non subire la stessa sorte.
Nel settore delle banche di quel tempo c’era un criticità, si prestava solo ai ricchi, i poveri non avevano accesso al credito perché in mancanza di sufficienti garanzie ed erano cosi in mano agli strozzini.
Giannini rivoluzionò questo concetto iniziando a prestare soldi alla classe operaia .
La grande occasione si presenta durante un il terribile terremoto del 1906 a San Francisco. il terremoto distrugge l’80% della città, causa 3000 vittime lasciando 410.000 persone senza tetto.
Le altre banche sono atterrite, la catastrofe colpisce l’economia del paese trascinando tutto il sistema finanziario verso il collasso.
Giannini è giovane, agile e pieno di energia, decide cosi di affittare un carretto mettendosi lungo le strade proponendo finanziamenti alla popolazione per aiutarli a ripartire, nessuno ha ovviamente nessun tipo di garanzia, le case erano crollate, il lavoro perso, l’unica cosa che le persone potevano offrire in garanzia era la propria voglia di ripartire, Giannini si fa bastare questo e con una stretta di mano conclude centinaia di contratti. A distanza di anni dichiarerà che tutti riuscirono ad onorare quegli impegni.
Quest’esperienza getta le basi del suo grande progetto, una banca per l’America, nasce BANK OF AMERICA.
Una banca nata da un sogno che grazie alla lungimiranza del suo fondatore ha realizzato i progetti di tanti altri sognatori.
Hanno bussato alla sua porta Charlie Chaplin, Frank Capra e Walt Disney che ottenne 1,7 milioni per uno dei suoi film più famosi, Biancaneve e i 7 nani.
Nel periodo bellico, incarica suo figlio di aiutare gli italiani confinati nei campi di concentramento. La Bank of America è la prima ad accordarsi con Arthur Schlesinger, il responsabile del Piano Marshall, che risolleva le sorti dell’economia europea. Il sostegno di Amedeo è fondamentale anche per far ripartire gruppi industriali, come la Fiat a cui presta il denaro sufficiente a riprendere l’attività produttiva.
Scompare all’età di 79 anni, con un patrimonio di 500 mila dollari. Avrebbe potuto essere un miliardario, ma non ha mai amato la ricchezza. Al suo funerale a San Francisco, nella stessa piazza che poi ha preso il suo nome, a mescolarsi con i rappresentanti dell’alta finanza, tanti operai, mercanti, contadini e gente comune, le stesse a cui ha aiutato a ricostruire case, industrie, fattorie, quando le porte delle altre banche per loro erano chiuse.
Cosa ci può insegnare la sua storia?
La finanza ha la capacità di creare cose buone.
Investire significa mettere soldi in progetti che abbiano una logica VALUE, cioè nel lungo termine.
Si investe in aziende dove ci sono persone di valore.
Si investe per far crescere, non per distruggere.
Michele Sportoletti
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