A causa della paura stiamo assistendo al più grande censimento della storia.
Non so se hai visto il film documentario, Social Dilemma, in cui si vede benissimo come i social stanno creando dei veri e propri ologrammi con sotto il nostro nome.
Questo ologramma è composto da algoritmi in grado di svelare i nostri interessi, i nostri gusti, le nostre tendenze politiche.
Ogni genere di informazione aggiuntiva è utile per allineare questo ologramma a come siamo realmente adesso.
Con il Covid ci si è accorti che questa cosa può essere utile anche ai governi.
D’altronde più si conoscono i propri cittadini più si possono controllare.
Siamo nell’epoca in cui la vera corsa all’oro è rappresentata dai dati. Più dati si hanno meglio è.
Dati sanitari, economici, fiscali, comportamentali. L’ingerenza dei governi nella vita delle persone è sempre più tollerata a causa del bisogno di sentirsi sicuri.
Ogni volta che abbiamo paura di qualcosa c’è qualcuno che ne approfitta.
Ok credo che tu abbia già capito tutto, ho voluto fare solo un esperimento.
Vorrei chiederti una cosa. Dopo aver letto questi ragionamenti, quale sensazione hai avuto?
Hai sentito di essere dalla mia parte o in dissenso con me?
La natura umana di solito si sente punita e vessata e quindi cerca di aggregarsi.
Non dico di non credere affatto alle cose scritte sopra, ma a volte a pensare troppo male si esagera.
Lo stile complottista può essere utilizzato in ogni aspetto della nostra vita. Lo ritrovo infatti anche nel mio campo. Non sai quante volte sento dire che i mercati finanziari sono truccati, manovrati dai poteri forti e compagnia cantante?
Se qualcuno riesce a truccare qualcosa, al massimo trucca il comportamento dei popoli, attraverso un tipo di informazione che genera il caos.
E’ in quell’occasione che non dobbiamo farci “hackerare” il sistema cognitivo, in quel momento dobbiamo ragionare o andare da chi riesce a farcelo fare.
Andare dietro a dei progetti seri è molto più noioso che credere ai complotti, ma si può sempre cambiare programma come facciamo con il nostro “telecomando”, scegliendo cosa può aiutarci a rendere migliore la nostra vita.
Michele Sportoletti
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