Asimmetria informativa = io so una cosa che tu non sai.
Fino a qualche anno fa la conoscenza era a dispetto di pochi e chi ne aveva accesso era considerato un punto di riferimento nella propria comunità. Oggi l’avvento di internet ha reso queste asimmetrie informative molto deboli. Infatti giornalmente siamo “bombardati” di notizie e informazioni, abbiamo la conoscenza a portata di mano, sappiamo dove trovarla, ma la vera domanda è, sappiamo giudicarla?
In questi giorni mi trovo a tenere costantemente sott’occhio il grafico dello sviluppo del coronavirus.
https://gisanddata.maps.arcgis.com/apps/opsdashboard/index.html#/bda7594740fd40299423467b48e9ecf6
E’ un grafico molto semplice, in rosso ci sono il numero dei contagi, in giallo i decessi ed in verde il numero delle guarigioni. Per me questi tre dati sono sufficienti per capire lo svolgersi del virus. Ormai mi soffermo a parlare con le persone di questo argomento quotidianamente ed ognuno ha una sua visione su questo fatto, perché ognuno ha una fonte di informazione diversa, ha una sensibilità particolare sull’argomento, è un miscuglio di informazioni e di interpretazioni da cui in un discorso non si riesce a capire chi è più distante o vicino dalla realtà. Alla fine si finisce con il dire, “questa è la mia opinione” e dopo questa frase il nulla, cioè non si va più a cercare altro.
Spesso l’esperto non si cerca più, si diventa opinionisti in tanti settori, avere accesso all’informazione ci ha resi più sapienti, ma il problema vero è un altro non ci ha reso più esperti.
Secondo l’enciclopedia Treccani, l’esperienza è la
Conoscenza diretta, personalmente acquisita con l’osservazione, l’uso o la pratica, di una determinata sfera della realtà.
Conoscenza diretta personalmente acquisita, quindi è il mio lavoro, con l’uso e la pratica, quindi metto le mani in pasta, mi sporco le mani, sperimento, osservo la realtà e la miglioro.
Pensiamo ad un fatto di cronaca reale che ha avuto più testimoni. Essi durante la deposizione del fatto racconteranno versioni diverse anche se oggettivamente quell’evento è avvenuto in un unico modo. La percezione che ognuno di noi ha della realtà porta a interpretazioni personali che possono essere simili o contrapposte ma sicuramente non identiche. A volte quindi può capitare che arriviamo ad interpretare dei dati, dei fatti e delle informazioni, oltre che in modo diverso, anche in modo errato e questo vale in tanti ambiti tra cui anche quello finanziario.
Una somma di denaro investita nello stesso modo e per lo stesso periodo di tempo può portare a rendimenti diversi e a capitali finali altrettanto diversi se il comportamento delle persone differisce.
Supponiamo due investitori che investono in un mercato che parte da 100 poi arriva a 50 e torna a 75, quindi un mercato in perdita.
L’investitore A più risoluto del secondo, ha preso alcune informazioni sul mercato in questione, ha visto alcune previsioni e si decide ad investire 200 euro al prezzo di 100 e poi si mette in attesa, dopo aver perso il 50% quando vede che il proprio capitale inizia a risalire, a 75 si fa prendere dalla fretta e si accontenta di aver recuperato una parte del capitale ed esce. L’investitore si troverà a parlare di questa sua esperienza con un amico e gli dirà che quell’investimento è stato fallimentare gli fatto perdere un valore di 25 e gli consiglia di stare alla larga da investimenti di questo tipo.
L’investitore B invece inesperto dei mercati finanziari, consapevole di aver bisogno di una guida si rivolge ad un consulente a cui vuole affidare gli stessi 200 euro, e prima di iniziare tiene a spiegargli le sue esigenze e le sue paure in termini di investimento.
A questo punto il consulente gli consiglia di non puntare tutto in un’unica soluzione ma di affrontare i mercati attraverso una strategia sempre vincente.
Gli propone di entrare con i primi 100 euro al prezzo di 100. Quando il mercato si trova a 50 il consulente chiama il cliente, lo sente ovviamente intimorito dalla situazione e gli dice di esserlo anche perchè per mettere da parte quei soldi c’è voluto tempo e fatica e vederli calare del 50% equivale ad aver preso un pugno nello stomaco. Il consulente saggiamente gli spiega che il momento sfavorevole può trasformarsi in un’opportunità, visto che ci sono ancora 100 euro da investire. L’investitore pur spaventato dalla situazione si convince della strategia e procede ad investire la nuova liquidità al prezzo di 50.
E qui accade ciò che accade sempre in un investimento ben diversificato, il mercato inizia a risalire e si attesta per un attimo a 75. A questo punto il consulente richiama l’investitore B e gli porta la bella notizia, siamo in guadagno di 9 punti. L’investitore non capisce, siamo partiti a 100 e siamo ancora a 75 come facciamo ad essere già in guadagno? Facile risponde il consulente, quando hai acquistato a 100 hai comprato una quota, e quando eri a 50 nei hai acquistate 2, quindi 200 euro investito diviso 3 quote= 66. Siamo in guadagno di 9.
L’investitore B rispetto all’investitore A si è avvantaggiato delle asimmetrie informative ed interpretative del suo consulente.
Ha compiuto un gesto senza avere la consapevolezza per farlo, si è fidato dell’esperienza della persona alla quale aveva affidato i propri investimenti.
Le asimmetrie informative creano costantemente dei divari in tantissimi settori, e la differenza vera oggi non la fa più soltanto l’informazione, ma l’informazione applicata all’esperienza.
D’altronde come diceva qualcuno: “Qualcosa può essere esattamente lo stesso, eppure diverso.”
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