In questi giorni alcuni miei clienti mi hanno chiamato perchè interessati al BTP Italia.
Di solito quando sei interessato a comprare un’obbligazione ti interessano due cose, la restituzione del capitale ed un tasso di interesse.
In pochi hanno confidenza con il fatto che anche le azioni hanno le stesse caratteristiche, restituiscono il capitale se seguiamo la giusta strategia e
forniscono un tasso di interesse, chiamato dividendo.
I dividendi sono gli utili effettivamente distribuiti dalle società ai possessori delle proprie azioni.
Di seguito prenderò ad esempio l’indice azionario americano S&P500.
Secondo Robert Shiller il tasso di crescita reale dal 1920 ad oggi è stato di circa il 2,1% all’anno. Il tasso di crescita reale significa al netto dell’inflazione, che mediamente nello stesso periodo è stata pari al 3%.
Quindi vorrebbe dire che nominalmente gli utili sono cresciuti di un 5% annuo. Una crescita impressionante.
Non è certo una crescita in linea retta, infatti proprio in questi giorni a causa della crisi dovuta al COVID19 molte aziende hanno annunciato che il proprio dividendo verrà ridotto.
Nella foto seguente puoi vedere quanto sono calati in questi ultimi 100 anni percentualmente.
Su base reale non sono mai diminuiti del 50% nonostante i prezzi del mercato azionario si siano dimezzati in 5 occasioni, una ogni 20 anni.
Nel 1920 infatti il mercato azioanario scese di oltre l’80% i dividendi solo del 47%.
Nel 1936 sempre il 47%.
Nel 1973 invece scesero del 20%.
Nel triennio 2000-2003 invece scesero del 12%.
Nel 2009 del 25%.
Puoi notare queste oscillazioni nella foto seguente:
La linea arancione sono i dividenti e quella blu il prezzo delle azioni.
Attualmente il rendimento medio da dividendo dello S&P 500 è di circa il 2%,
Sembra poco ma dobbiamo renderci conto di una cosa:
Cosa voglio dire con questa analisi, che le azioni devono sostituire le obbligazioni? No di certo. Dico solo che non considerarle per nulla può far perdere opportunità specialmente oggi dove i tassi obbligazionari sono bassi e forse potrebbero rimanerlo ancora per molto tempo.
Michele Sportoletti
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