Avete mai provato l’esperienza di rimanere al buio in un luogo sconosciuto, magari anche con qualche rumore poco rassicurante, senza appigli, senza amici, da soli, voi e il buio.
Quando questo succede la nostra mente comincia a restituirci delle immagini, l’ultimo film horror che abbiamo visto, il racconto che il nonno ci faceva da piccoli sull’uomo nero, un senso di smarrimento, dovuto non all’oscurità stessa, ma ai pericoli che potrebbero essere nascosti nelle tenebre.
Questo senso di smarrimento si chiama disturbo fobico, ed è innescato dalla percezione alterata del cervello di ciò che potrebbe accadere in un ambiente oscuro.
Il nostro timore non deriva necessariamente da un pericolo presente, piuttosto da pensieri negativi basati su sia alcuni eventi che abbiamo vissuto in passato che altri, magari riportati dalle cronache nere.
Il battito cardiaco aumenta la respirazione si fa pesante e la sudorazione evidente, arriva l’ansia, seguita dal panico e poi l’angoscia, ed ancora non ci è successo niente.
Basta illuminare nuovamente l’ambiente o per variare totalmente il nostro stato d’animo.
Tutto accade nella nostra mente.
La paura è un’emozione primaria di difesa, ci basta solo pensare che qualcosa minaccia la nostra esistenza che per noi diventa reale, prende forma, si materializza di fronte a noi come se fosse già presente.
Nei mercati finanziari l’indice della paura si chiama VIX.
Quando questo indice sonnecchia le cose procedono tranquille, ma quando si risveglia vuol dire che nei mercati c’è tensione, e che quindi le oscillazioni sono assicurate.
Il VIX è un indice della volatilità futura, quindi misura le aspettative dei movimenti sui listini azionari USA, S&P500 nei prossimi 30 giorni.
Un valore del VIX più alto di 30 segnala la presenza di un’alta volatilità a causa di incertezza o paura nei mercati,
Invece un valore più basso di 20 descrive un mercato meno stressato e piuttosto fiducioso sulla probabile continuazione di un trend positivo.
Come potete vedere in questa foto, a valori più alti del ViX (blu) corrisponde un crollo delle quotazioni del S&P500 (verde).
Qual è il significato di questo grafico?
Quando la paura è ai massimi le persone vendono in massa e le borse crollano.
Ora se fate caso al grafico, quando torna la fiducia, la linea blu scende immediatamente, ma le borse ricrescono lentamente, ricomprano in pochi, e anche quei pochi utilizzano la prudenza per rientrare.
Le crisi fanno paura, perché sono repentine, ma dobbiamo stare attenti a non far trasformare la paura in panico o in terrore perché l’unico risultato che otterremo è quello di vendere ciò che abbiamo in mano a prezzi stracciati e senza beneficiare dei futuri rialzi.
In questi giorni si è riaffacciata la paura nei mercati e il Vix è tornato a crescere.
Come potete vedere in questa foto tratta dal sito Investing, l’indice delle volatilità misura all’incirca 20, non siamo ancora arrivati ai livelli di guardia del 2008-2009 dopo il fallimento delle Lehman Brothers e neppure ai livelli della crisi 2000-2003.
Un vecchio eroe della marina militare diceva: “La paura ti è utile perché fa alzare le antenne e rimanere concentrato, ma attenzione a non far trasformare la paura in panico, perché questo ti blocca, e ti può anche uccidere”.
Quindi attenzione, ancora il panico può attendere.
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