Cosa sta accadendo alle obbligazioni mondiali?
Nel precedente video ho trattato la volatilità legata al settore azionario.
Con il termine volatilità viene definita l’oscillazione che spinge in alto o in basso i nostri investimenti nell’arco di un dato periodo.
Se abbiamo una volatilità del 5% in un investimento significa che in quel periodo se le cose vanno bene, possiamo veder oscillare il nostro investimento tra zero e +5% se invece vanno bene tra zero e -5%.
Nel precedente episodio, ho ricordato come questo abbia inciso nell’indice azionario S&P 500, l’indice che racchiude le 500 migliori aziende americane.
Oggi vorrei mettere in risalto cosa è accaduto ad un altro indice, il Bloomberg Barclays Global Aggregate. In questo indice possiamo trovare una misura del debito globale Investment Grade.
Per Investment grade si intendono tutte le obbligazioni che hanno una qualità medio alta e che quindi vengono presi in esame da investitori istituzionali.
Questo benchmark è un indicatore di 24 mercati obbligazionari a livello globale preso in valuta locale, ed include titoli di stato, titoli societari, e di credito a tasso fisso da emittenti di mercati sviluppati e di mercati emergenti.
In questa foto possiamo vedere come si è comportato nel corso degli ultimi 15 anni.
Nella parte sopra del grafico possiamo vedere i rendimenti TOTAL RETURN di questo indice, ossia il rendimento totale dovuto dall’incremento di prezzo e da cedole. Partiamo dal 2003 con il 4% di rendimento, come anche nel 2004, poi un calo nel 2005 con un 2%, e cosi via fino ai giorni nostri.
Ogni anno c’è stata una crisi che ha determinato degli storni, salvo però avere performance positive nella maggior parte dei casi.
Gli anni peggiori sono stati il 2013 nel quale c’è stato un calo del 5% senza poi riuscire a recuperare la perdita entro dicembre e il 2018.
Due osservazioni:
La prima è che il tempo anche in questo caso sana la maggior parte delle ferite, tenere fede al proprio asse temporale aiuta non solo a recuperare ma anche a sorpassare i momenti di difficoltà che via via si creano nei mercati finanziari, e l’altra è che guardando il grafico da sinistra a destra si vede come i rendimenti tendano poco a poco ad assottigliarsi.
Nella foto successiva possiamo notare questo l’andamento negli ultimi 5 anni. Si parte da un valore di circa 470 dollari e dopo due periodi difficili si torna sopra la parità grazie al rally di inizio 2019, un rally che ha riportato in positivo l’indice ma che non ha ancora permesso di avere grandi ritorni negli ultimi 5 anni.
I rialzi di inizio anno vengono rappresentati nella foto successiva, presa dal Sole24ore.
I prezzi recuperano ma cedono i rendimenti. ( confrontiamo il dato del 31 dicembre 2018 in relazione al 31 marzo 2019). Questo perché?
Immaginiamo una bilancia.
Nei due piatti mettiamo, da una parte i rendimenti e dall’altra i prezzi.
Quando i prezzi salgono i rendimenti scendono e quando invece sono i rendimenti a salire saranno i prezzi a scendere.
Ora alla luce di questo meccanismo in molti si domandano cosa accadrà a questi asset nel momento in cui le banche centrali dovessero cambiare atteggiamento e diventare meno accomodanti, procedendo ad un rialzo dei tassi di interesse.
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Una risposta convincente potrebbe darla Ben Carlson in uno dei suoi post tratto dal blog A Wealth of Common Sense, una risposta di cui parleremo nel video della prossima settimana.
Fonte: Sole24ore: PLUS 24 Sabato 13 aprile 2019
Bloomberg: https://www.bloomberg.com/quote/LEGATRUU:IND
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